Se si ha un reddito basso la possibilità di acquistare casa
accedendo a un mutuo sono molto basse. E’ vero che oggi giorno ci sentiamo
ripetere costantemente che conviene sempre investire sul mattone, tuttavia
talvolta non si ha scelta e si ripiega sull’affitto che tuttavia ha numerosi
vantaggi. Il primo sicuramente è quello che tutte le spese correlate ad essere
proprietario non ci sono, quindi niente IMU, niente spese per ristrutturazioni
straordinarie delle parti comuni e via dicendo. L’essere in affitto consente
inoltre di disporre di un’agevolazione fiscale: se si è in affitto, anche di locali commerciali, con regolare
contratto e si ha un reddito inferiore
alla soglia stabilita dalla normativa.
C’è poi anche da fare il discorso di cui tanto si parla in
merito alla cedolare secca. La cedolare secca è una tassa che è il
corrispettivo dell’IMU che deve pagare un proprietario. Si tratta però di un
regime facoltativo che si applica in alternativa a quello ordinario.
A partire dal 2011 il locatore può decidere di pagare
l'imposta facendo ricorso all'uso della cedolare secca, che sostituisce l'Irpef
e le relative addizionali, l'imposta di registro e l'imposta di bollo. L'uso
della cedolare secca per il canone di affitto di un immobile ha il vantaggio di
evitare al contribuente il passaggio all'aliquota progressiva nella dichiarazione
dei redditi Irpef. Con il 2013 e a seguito della riforma Fornero per il
contribuente è diventato più conveniente far ricorso alla cedolare secca per
versare l'imposta dei canoni di affitto. Questa
situazione rende più conveniente al contribuente che hanno immobili in affitto
ricorrere alla cedolare secca in tal modo potranno sostituire l'imposta dell'
Irpef.
Conviene quindi avere un contratto di affitto regolare e
poter così disporre di tutte le agevolazioni fiscali che attualmente sono
consentite dalla legge.
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