martedì 12 marzo 2013

Con la cedolare secca conviene l’affitto


Se si ha un reddito basso la possibilità di acquistare casa accedendo a un mutuo sono molto basse. E’ vero che oggi giorno ci sentiamo ripetere costantemente che conviene sempre investire sul mattone, tuttavia talvolta non si ha scelta e si ripiega sull’affitto che tuttavia ha numerosi vantaggi. Il primo sicuramente è quello che tutte le spese correlate ad essere proprietario non ci sono, quindi niente IMU, niente spese per ristrutturazioni straordinarie delle parti comuni e via dicendo. L’essere in affitto consente inoltre di disporre di un’agevolazione fiscale: se si è in affitto, anche di locali commerciali, con regolare contratto e si ha un reddito  inferiore alla soglia stabilita dalla normativa.
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C’è poi anche da fare il discorso di cui tanto si parla in merito alla cedolare secca. La cedolare secca è una tassa che è il corrispettivo dell’IMU che deve pagare un proprietario. Si tratta però di un regime facoltativo che si applica in alternativa a quello ordinario.
A partire dal 2011 il locatore può decidere di pagare l'imposta facendo ricorso all'uso della cedolare secca, che sostituisce l'Irpef e le relative addizionali, l'imposta di registro e l'imposta di bollo. L'uso della cedolare secca per il canone di affitto di un immobile ha il vantaggio di evitare al contribuente il passaggio all'aliquota progressiva nella dichiarazione dei redditi Irpef. Con il 2013 e a seguito della riforma Fornero per il contribuente è diventato più conveniente far ricorso alla cedolare secca per versare l'imposta dei canoni di affitto. Questa situazione rende più conveniente al contribuente che hanno immobili in affitto ricorrere alla cedolare secca in tal modo potranno sostituire l'imposta dell' Irpef.
Conviene quindi avere un contratto di affitto regolare e poter così disporre di tutte le agevolazioni fiscali che attualmente sono consentite dalla legge.

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